I Portici di Torino: 18 chilometri di storia, eleganza e maestosità

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Portici Torino

Storia, eleganza, bellezza! Tutto questo e molto altro rappresentano i portici di Torino, ben 18 chilometri di arcate da sempre simbolo per eccellenza del capoluogo piemontese. Di questi, ben 12,5 sono costituiti da portici interconnessie continui.

 

I portici torinesi sono un vero e proprio patrimonio storico e architettonico che si estende tra palazzi antichi ed edifici di inizio Novecento. Realizzati con stili e materiali diversi, dalla pietra grigia di via Po al marmo di via Roma, con la loro maestosità e i loro giochi di luci e ombre, i portici torinesi sono la perfetta cornice di una città-salotto come Torino.

 

I portici furono realizzati principalmente per permettere alla nobiltà di fare lunghe passeggiate al riparo dalla pioggia nei periodi invernali e dal troppo solo nei mesi estivi. Torino non è l’unica città italiana ed europea a godere di questa particolare architettura, ma con i suoi 18 chilometri di portici ha conquistato il primato di città con la più ampia zona pedonale d’Europa.

 

I primi portici torinesi risalgono al periodo medievale, ma soltanto nel 1600 si iniziò la realizzazione dei portici monumentali che ancora oggi possiamo ammirare in città. La prima testimonianza è l’ordinanza di Carlo Emanuele I di Savoia del 16 giugno 1606 riguardo la costruzione di piazza Castello secondo il progetto di Ascanio Vittozzi che comprendeva la realizzazione di portici monumentali tutto intorno alla maestosa piazza. Sempre agi inizi del XVII secolo, Filippo Juvarra costruì i portici di porta Palazzo, mentre oltre un secolo più tardi a Benedetto Alfieri fu affidato l’incarico di rifare i portici di piazza Palazzo di Città.

 

Dobbiamo arrivare all’Ottocento per la costruzione dei portici monumentali di piazza Vittorio Veneto, piazza Carlo Felice e piazza Statuto. Le due stazioni ferroviarie di Porta Nuova e Porta Susa vennero unite con un percorso porticato attraverso Corso Vittorio Emanuele II, corso Vinzaglio, via Sacchi, via Nizza, via Pietro Micca e via Cernaia. Il sovrano Vittorio Emanuele I di Savoia in persona volle la costruzione dei 2 chilometri di portici tra Palazzo Reale e Piazza Vittorio dove era solito fare lunghe passeggiate e per permettere alla famiglia reale di raggiungere agevolmente la Chiesa della Gran Madre.

 

Ancora oggi i portici cittadini rappresentano uno dei simboli del capoluogo piemontese. Sotto le loro arcate i torinesi passeggiano riparandosi dalla neve, dalla pioggia e dal caldo intenso sbirciando nelle vetrine dei negozi, sedendosi ai tavoli dei caffè e locali che qui si trovano. Ma non solo. Negli ultimi anni infatti i Portici di Torino hanno acquisito una sempre maggiore importanza, non solo a livello locale ma anche internazionale, rappresentando una attrattiva turistico-culturale di grande rilievo. Per questo motivo è nata nel 2018 l’associazione “Portici e Gallerie di Torino” che ha lo scopo di valorizzare al massimo questo incredibile patrimonio. Numerosi sono gli eventi che si svolgono durante l’anno sotto queste magnifiche arcate come ad esempio: “Portici Divini“, manifestazione autunnale dedicata al vino con degustazioni e incontri; “Dolci Portici“, goloso appuntamento primaverile con le eccellenze dell’arte dolciaria del territorio e “Portici di Carta“, la libreria più lunga del mondo.

 

Oggi come in passato i portici di Torino sono al centro della vita della città e rappresentano un patrimonio architettonico unico al mondo assolutamente da preservare.

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