A Torino riaprono 2.000 bar e ristoranti: da oggi riparte il take-away (orari e norme)

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Torino riparte take-away

Da sabato 9 maggio anche a Torino è possibile acquistare prodotti da asporto nei locali che fanno ristorazione (bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, gastronomie, rosticcerie, ecc). Nel capoluogo piemontese, visto gli alti numeri dell’emergenza rispetto alle altre aree della regione, il take-away riparte con qualche giorno di ritardo (nel resto del Piemonte è iniziato lunedì 4). Serrande alzate per quasi 2.000 pubblici esercizi che da questa mattina possono finalmente riprendere la vendita da asporto, ma ovviamente con orari e norme da rispettare.

 

Il servizio take-away è disponibile soltanto dalle ore 6.00 del mattino alle ore 21.00 di sera. Per acquistare i prodotti nel proprio locale del cuore è necessario ordinare prima, via internet oppure telefonicamente, in modo da evitare la formazione di lunghe code e dunque assembramenti, che sono sempre vietati anche in questa Fase 2 dell’emergenza.

 

Per andare a ritirare l’ordine è necessario usare la mascherina e ovviamente rispettare la distanza di sicurezza e dunque entrare nel locale uno alla volta e rimanere nello stesso soltanto il tempo strettamente necessario al ritiro del prodotto ordinato. È assolutamente vietato consumare i prodotti nel locale oppure in prossimità dello stesso.

 

Rimangono attivi i servizi di consegna a domicilio che, quando possibile, sono preferibili.

 

Proprio per l’estrema delicatezza di questa seconda fase dell’emergenza, la Sindaca Chiara Appendino, ha ribadito l’assoluta necessità di comportarsi in modo responsabile anche per questo nuovo piccolo allentamento delle misure. “Non mi stancherò mai di ripeterlo – ha detto la prima cittadina di Torino – l’emergenza è ancora in atto, nessuno può parlare di scampato pericolo ed è esattamente in questo senso che dobbiamo comportarci“.

 

E, in caso di comportamenti poco responsabili, a Palazzo Civico sono pronti a revocare la riapertura del servizio da asporto. “Esattamente come per i parchi – ha detto l’Appendino – questo è un altro piccolo spazio di libertà riconquistato. E, esattamente come per i parchi, se non agiremo responsabilmente e si ravviserà necessario, siamo pronti a disporre il divieto di questa attività. Ma io confido nei torinesi e nel fatto che non sarà necessario. Usare responsabilità è innanzitutto un gesto di amore verso queste imprese, colonne portanti della nostra comunità“.

Pubblicato il 9 Maggio 2020
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