Torino è una città ricca di storia: le sue vie, i suoi palazzi e i suoi musei raccontano secoli di vicende che hanno influenzato il destino di Augusta Taurinorum, come era chiamata al tempo dei romani, e non solo. Uno dei periodi più importanti per la città e che ha cambiato il corso della storia d’Italia è sicuramente il periodo risorgimentale, durante il quale Torino fu protagonista indiscussa ricoprendo un ruolo chiave nell’unificazione dell’Italia.
Tra i luoghi simbolo della storia d’Italia ancora conservati nel capoluogo piemontese c’è sicuramente La Camera dei Deputati del Parlamento Subalpino, conservata all’interno del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino nel Palazzo Carignano. Oltre a essere conosciuta per la sua bellezza suggestiva, la Camera dei Deputati costituisce uno dei simboli della nascita e dello sviluppo della democrazia in Italia. Qui si è compiuto il percorso legislativo che ha portato all’Unità del nostro Paese.
In realtà l’aula, progettata da Guarino Guarini, risale a diverso tempo prima e precisamente al 1683, periodo in cui veniva utilizzata come salone d’onore del palazzo dei principi di Carignano. Dopo lo Statuto Albertino e i moti rivoluzionari del 1848 fu riadattata per scopi parlamentari (appunto per diventare sede della camera) dall’architetto Carlo Sada raggiungendo così la straordinaria grandezza di oggi.
Fu trasformata in un anfiteatro, con i seggi dei deputati posti a semicerchio davanti al banco del presidente e dei segretari. La sua inaugurazione avvenne l’8 Maggio e l’accesso fu consentito anche al pubblico, soprattutto considerando l’importanza dell’evento. Da quel momento ha subito poche modifiche, tra cui l’ampliamento del 1860, necessario affinché la Camera potesse ospitare ancora più membri.
Durante il processo di ampliamento fu chiesto all’architetto Peyron di realizzare un’aula “momentanea” nel cortile. Tuttavia, la costruzione fu così ben riuscita che la Camera Ellittica da lui progettata fu solo chiusa, ma non smantellata.
L’intera Camera dei Deputati Subalpina rappresenta un’opera consapevole, dai dettagli curati e dallo spirito storico innegabile; sono passati attraverso i banchi della Camera personaggi come Camillo Benso di Cavour, Giuseppe Garibaldi, Angelo Brofferio, Cesare Balbo, Massimo d’Azeglio, Vincenzo Gioberti, Quintino Sella, tutti personaggi che hanno fatto la storia politica italiana e la cui presenza ne ha amplificato l’importanza.
Per conservarla al meglio possibile e preservarne la bellezza, il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano la custodisce da quando si è trasferito a Palazzo Carignano. Vista la fragilità della struttura e la sua grande importanza storica, durante l’anno la Camera è visibile solo da un affaccio esterno, dove è possibile godere di un’ottima visione d’insieme. In alcune date, come ad esempio durante “Giornata dell’Unità Nazionale e della Costituzione”, è invece possibile visitare l’interno sempre con un numero limitato di visitatori alla volta.
Una preziosa testimonianza della storia d’Italia assolutamente da ammirare, insieme al percorso espositivo del Museo del Risorgimento.