L’8 Ottobre del 1839, Enrico Federico Jest, uno dei pionieri della fotografia in Italia, scattò la prima foto in assoluto della città di Torino. Jest, vissuto tra tra il 1700 ed il 1800, gestiva a Torino una delle più importanti aziende specializzate nella realizzazione di strumenti e attrezzature in ambito fisico, chimico, ottico e meteorologico. La sua azienda era uno dei fornitori delle facoltà scientifiche dell’Università di Torino.
Enrico Federico Jest era un appassionato di fotografia ed aveva studiato la dagherrotipia, primo procedimento fotografico in assoluto, sui manuali di Louis Jacques Mandé Daguerre, artista, chimico e fisico francese vissuto nello stesso periodo.
Jest, insieme al figlio Carlo Alessandro e a Antonio Rasetti, produssero una macchina per riprodurre immagini, che è di fatto il primo apparecchio fotografico della storia italiana. Con questo strumento e grazie al procedimento della dagherrotipia furono in grado di sviluppare immagini che, tuttavia, non erano ancora riproducibili. Il dagherrotipo produceva infatti un’unica copia positiva, su una lastrina di rame argentata che non dava possibilità di riproduzione.
Il soggetto scelto per questo primo scatto torinese fu la Chiesa della Gran Madre, ripresa da Piazza Vittorio. Lo scatto è conservato nella Galleria Civica d’Arte Moderna (GAM) a Torino.
Da quell’anno Enrico Federico Jest si dedicherà esclusivamente alla fotografia abbandonando l’azienda di attrezzature scientifiche. L’anno successivo, nel 1840, lo stesso Jest tradusse in italiano il manuale di Daguerre aprendo la strada a tantissimi altri studi in Italia che utilizzavano questo tipo di procedimento. Suo figlio Carlo nel 1945 tradurrà invece, sempre dal francese, il trattato sulla dagherrotipia di Marc-Antoine Gaudin.
Insomma una vera e propria passione e ragione di vita per questa famiglia che ci ha regalato il primo scatto della città di Torino.
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