Il Salone del Libro di Torino è salvo, mentre Milano rinuncia a Tempo di Libri

L’asta per il marchio del Salone Internazionale del Libro di Torino si avvicina e le Fondazioni stanziano 600 mila euro per salvarlo. Di questi soldi, ben 400 mila vengono dalla Compagnia di San Paolo e i rimanenti 200 mila sono stati invece stanziati dalla Fondazione Crt.

 

I soldi stanziati appositamente per il Salone aiuteranno l’associazione dei creditori “Torino città del libro” ad aggiudicarsi l’asta, in programma per il 24 dicembre 2018, per il marchio e asset del Salone del Libro.

 

La base d’asta di partenza è di 500mila euro: una cifra importante della quale solo il marchio copre quasi la metà dell’importo. Una bellissima notizia dunque che arriva a meno di una settimana dall’apertura delle buste dell’asta portando la vicenda del Salone Internazionale del Libro verso una lieta conclusione per la città, per il mondo dell’editoria e per il Paese tutto considerato l’importanza che la manifestazione torinese ricopre e livello nazionale e internazionale.

 

E mentre a Torino si pensa al futuro del Salone e alle prossime edizioni, la vicina Milano ha deciso di rinunciare al suo “Tempo di Libri” almeno per il 2019. La notizia è stata data già nel mese di novembre dal presidente dell’Aie (Associazione Italiana Editori) Ricardo Levi. I risultati delle due precedenti edizioni non sono stati all’altezza dei numeri registrati dalla buchmesse di Torino, anche se il momentaneo stop non è attribuito, almeno ufficialmente, ai numeri. Ad ogni modo la fiera milanese si avvia quanto meno verso un profondo restyling e potrebbe allargarsi nel futuro anche al cinema, alla musica, le serie tv, i fumetti, i videogiochi, gli audiolibri. Il futuro di Tempo di Libri si deciderà nei prossimi mesi.

 

Se Milano cerca ancora un’identità per la sua manifestazione, Torino conserva gelosamente il suo Salone del Libro in attesa della prossima edizione.