Le 10 cose più strane e curiose che (forse) non sapete sulla Mole Antonelliana

La Mole Antonelliana è senza alcun dubbio l’edificio simbolo del capoluogo piemontese. Situata nel centro storico della città, in via Montebello, la Mole prende il nome dal suo ideatore, l’architetto Alessandro Antonelli. Al suo interno si trova il Museo Nazionale del Cinema di Torino, unico nel suo genere in Italia.

 

La storia della Mole Antonelliana è un po’ travagliata, costellata anche da fatti alquanto strani. Numerose sono le curiosità ed i misteri legati a questo imponente edificio che caratterizza il panorama cittadino torinese. Alcuni sono piuttosto conosciuti ed hanno riscontri storici, altri invece sono più misteriosi e legati spesso a superstizioni e a storie di magia ed esoterismo (per l’edificio simbolo di Torino non poteva essere altrimenti).

 

Ecco le 10 cose più strane e curiose da sapere sulla Mole Antonelliana:

 

1. La Mole Antonelliana non fu progettata per essere un museo, ma una Sinagoga. L’edificio doveva infatti essere il tempio della Comunità Israelita Torinese. Il progetto originale, approvato dalla comunità ebraica, prevedeva un edificio alto solo 47 metri. I lavori iniziarono nel 1863, ma ben presto il piano originale fu sconvolto da Antonelli che lo modificò portando l’edificio ad un altezza di 113 metri. Questa modifica non piacque alla comunità ebraica che aveva commissionato l’opera e che nel 1869 per mancanza di fondi decise di chiudere il cantiere quando la costruzione era a circa 70 metri di altezza.

 

2. Il crollo dei 47 metri della guglia è sicuramente uno degli eventi più impressionati accaduti alla Mole Antonelliana. Era il 23 Maggio del 1953 quando a Torino si scatenò un tremendo nubifragio. Verso sera, una tromba d’aria arrivò sulla città e alle 19:25 spezzò la guglia dell’edificio. Quest’ultima, costruita interamente in mattoni, precipitò nel giardino sottostante senza, fortunatamente, fare vittime. La guglia fu poi ricostruita (questa volta fortificata con un’armatura metallica rivestita di pietra) e terminata nel 1960.

 

3. Secondo alcune leggende e credenze legate alla magia bianca, l’opera di Antonelli sarebbe una enorme antenna che canalizza tutta l’energia positiva proveniente dal cielo e dalla terra grazie alla sua base piramidale e alla sua altissima guglia.

 

Claudio Divizia/Shutterstock
 

4. In una sua lettera il filosofo tedesco dice di aver visto nella Mole Antonelliana l’immagine di Zarathustra e di averla battezzata “Ecce Homo” e di averla “circondata nello spirito con un immenso spazio”. Secondo il biografo di Nietzsche, Anacleto Verrecchia, il filosofo amava pranzare nei dintorni dell’edificio torinese per poter godere dei suoi influssi benefici.

 

5. Il Museo Nazionale del Cinema non è il solo museo ad essere stato ospitato all’interno della Mole Antonelliana. Ben prima che la settimana arte facesse la sua comparsa all’interno dell’edificio, la Mole ospitò dal 1908 il Museo del Risorgimento che fu trasferito a Palazzo Carignano solo nel 1938.

 

6. Sulla punta della Mole non c’è sempre stata una stella tridimensionale. In realtà quella attuale ha rimpiazzato la stella a cinque punte che si trovava sulla sommità della costruzione antonelliana quando la guglia si spezzò nel 1953. Quella stella però era già una sostituzione. Difatti, sulla cima della Mole c’era un Genio Alato scambiato ancora oggi per un Angelo. Il Genio cadde, probabilmente colpito da un fulmine, l’11 agosto 1904. La statua, nonostante i suoi tre quintali di peso, rimase incredibilmente in bilico sul terrazzino sottostante, scongiurando il peggio.

 

 

7. Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento l’edificio simbolo della città sabauda fu anche una delle prime costruzioni ad essere illuminata con piccole fiammelle di gas cittadino.

 

8. Per alcuni la Mole è un porta sfortuna. Leggenda narra che salire sulla Mole porti sfortuna agli studenti universitari. La pena per i trasgressori? Un rallentamento negli studi se non addirittura la mancata laurea. Qualcuno ha mai provato?

 

9. Il capolavoro di Antonelli, sede del Museo del Cinema di Torino, non poteva non apparire in una pellicola cinematografica. La Mole ha fatto la sua apparizione in più di un film. Tra i vari ci sono: “Porco Rosso” di Hayao Miyazaki dove la Mole compare nella sigla di chiusura del lungometraggio;  “Dopo mezzanotte” di Davide Ferrario girato in gran parte all’interno dell’edificio; “Le amiche” di Michelangelo Antonioni, dove, nei titoli di testa si vede la sua guglia spezzata.

 

10. La Mole è stata per moltissimi anni l’edificio in muratura più alto d’Europa. Il 10 aprile 1889, con la posa del Genio Alato, la Mole raggiunse quota 167,35 metri. Nessun altro edificio la superò fino al 1953, quando a causa del crollo della guglia, la Mole venne superata in altezza dal campanile di Ulma, in Germania.

 

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