Teatro Astra di Torino: presentata la Stagione 2025/2026 tra ombre e metamorfosi

Il Teatro Astra di Torino apre un nuovo ciclo artistico sotto la direzione di Andrea De Rosa, delineando il triennio 2025–2028 con una scelta tematica potente e profondamente attuale: PERSONE, una riflessione sul concetto di identità e sulle sue continue trasformazioni. La prima stagione 2025-2026, intitolata MOSTRI, indaga ciò che si cela oltre i confini della norma, rivelando figure che inquietano, interrogano, disturbano. Non semplici archetipi dell’orrore, ma presenze che incarnano contraddizioni, lacerazioni e abissi morali. Il mostro, qui, non è mai solo altro da noi: spesso ci somiglia.
Appartengono all’immaginario collettivo e all’orrore della cronaca i volti dei mostri che popolano la nuova stagione del TPE. C’è il vampiro per eccellenza, Dracula di Bram Stoker diretto da Andrea De Rosa, e c’è Charles Manson, figura disturbante al centro del lavoro firmato da Fanny & Alexander. Ma il terrore abita anche la realtà, come dimostra La città dei vivi di Nicola Lagioia con la regia di Ivonne Capece, o il dialogo tra il filosofo Günther Anders e il pilota che sganciò la bomba su Hiroshima in Atomica dei Muta Imago.
Testori con Gli angeli dello sterminio, portati in scena da Antonio Latella, si affianca alla Antigone di Roberto Latini, mentre Chiara Muti – in collaborazione con il Teatro Regio Torino – affronta le dinamiche oscure di Macbeth e Lady Macbeth in Anatomia di un assassinio. Valter Malosti torna a Shakespeare con Shakespeare / Poemetti, concentrandosi sulla figura di Sesto Tarquinio, carnefice di Lucrezia. Lucilla Giagnoni, in A pelle nuda sul palco, rivolge invece lo sguardo all’autore stesso.
Marina Carr, con la regia di Federica Rosellini, firma iGirl, dove il Cancro prende forma di creatura mitologica e simbolo di una femminilità fiera della propria alterità. E poi ci sono le derive del presente, riflesse nei ventisei titoli in cartellone: Enrico IV di Giorgia Cerruti sonda la degenerazione mentale, Improvvisamente l’estate scorsa di Stefano Cordella indaga l’abisso dell’animo umano, Bloomsville di Valentina Renna guarda ai margini della società.
Seguono LUI di Ashkan Khatibi, con il suo sguardo sui meccanismi del potere, Pinocchio di Davide Iodice che punta la lente sulla “normalità” come maschera, Biancaneve di Andrea Lucchetta che si confronta con i limiti del sé, A place of safety di Enrico Baraldi e Nicola Borghesi che attraversa la complessità del Mediterraneo. A chiudere il cerchio, La tempesta diretta da Alfredo Arias: un finale che ci restituisce l’inquietante consapevolezza che, forse, il mostro è dentro di noi.
A intrecciare danza e narrazione, torna Palcoscenico Danza con una programmazione ispirata al tema della stagione. Paolo Mohovich dirige una rassegna dove il corpo si fa linguaggio inquieto e visionario: vulcani antropomorfi, divinità orientali, donne-insetto e ibridazioni post-umane. In scena, tra gli altri, Roberto Zappalà, Hung Dance-Taiwan, Elias Aguirre, Eko Dance Project, fino a un’inedita rivisitazione della figura di Maria Callas. Ogni creazione suggerisce l’impossibilità di una forma unica, la necessità di abitare la metamorfosi.
A completare il quadro, la trentesima edizione del Festival delle Colline Torinesi, sempre più integrata alla programmazione TPE. A inaugurare il calendario autunnale sarà iGirl di Marina Carr per la regia di Federica Rosellini, spettacolo emblema della stagione e tappa significativa di un percorso che attraversa luoghi simbolici della cultura cittadina. Un viaggio tra parole, corpi e pensieri che non lascia tregua, perché “in fondo… il mostro siamo noi”.
Il programma completo è disponibile sul sito del Teatro Astra. I biglietti sono in vendita qui.