Novara è una città piemontese dal fascino raffinato, dove la memoria del passato convive armoniosamente con la sobrietà elegante di un centro storico punteggiato da testimonianze artistiche e architettoniche di grande valore. Antico crocevia tra Lombardia e Piemonte, la bella città di Novara conserva ancora oggi l’eleganza sobria dei suoi palazzi ottocenteschi, la maestosità della Cupola di San Gaudenzio firmata Antonelli e le tracce romane e medievali che affiorano tra le vie del centro. Ma Novara è anche sinonimo di tradizioni enogastronomiche solide, profondamente radicate in una terra che ha fatto del riso, del gorgonzola, dei biscotti e dei salumi tipici un vanto riconosciuto ben oltre i confini regionali.
Situata in posizione strategica tra Torino e Milano, Novara è perfetta per una gita in giornata, ideale per chi desidera scoprire una città ricca di bellezza e piacevoli sorprese. Tra piazze monumentali, musei inattesi, angoli silenziosi e soste golose, il capoluogo dell’omonima provincia riesce a sorprendere piacevolmente passo dopo passo. Se avete in mente una nuova meta piemontese per una giornata all’insegna della cultura, delle tradizioni, delle avventure e della buona tavola, ecco le 10 cose da fare, vedere e mangiare durante una visita a Novara.
Visitare Novara in un giorno: 10 cose da fare, vedere e mangiare
Salita alla Cupola di San Gaudenzio
Tra le architetture più riconoscibili di Novara, la Cupola di San Gaudenzio si impone con la sua eleganza verticale, segno distintivo dell’intera città. Progettata da Alessandro Antonelli, questa straordinaria struttura ottocentesca incanta per l’arditezza delle sue forme e la raffinatezza dei dettagli, diventando tappa imprescindibile per chi desidera comprendere l’anima monumentale di Novara. Grazie all’iniziativa dell’impresa culturale Kalatà, è oggi possibile accedere a percorsi finora nascosti, salendo lungo camminamenti interni che attraversano colonne, passaggi sospesi e livelli strutturali un tempo riservati agli addetti ai lavori. Indossando casco e imbrago, si affronta una salita suggestiva che conduce fino ai punti panoramici più alti dell’edificio novarese, da cui la città si apre in tutta la sua estensione, incorniciata dalle montagne e profilata all’orizzonte dalla linea sottile dei grattacieli milanesi. Un itinerario che unisce storia, tecnica e paesaggio, in uno dei luoghi simbolo dell’identità novarese. La salita alla Cupola è disponile da marzo a novembre. Per maggiori informazioni e prenotazioni potete visitare il sito di Kalatà.
Biscottificio Camporelli
Dopo aver ammirato Novara dall’alto della sua cupola, il passo successivo conduce nel pieno centro cittadino, lungo Corso Cavour, dove il profumo inebriante di zucchero e uova si mescola all’aria del mattino. Basta lasciarsi guidare da questa scia golosa per imboccare Vicolo Monte Ariolo, una stretta via che custodisce una delle gemme più autentiche della città: lo storico biscottificio Camporelli. Qui, da oltre 170 anni, si producono i celebri Biscottini di Novara, cotti due volte come vuole la tradizione cinquecentesca, leggeri, fragranti e ricchi di storia. La lavorazione artigianale si svolge ancora oggi nello stesso laboratorio di una volta, nascosto all’interno di una casa di ringhiera, dove il tempo sembra essersi fermato. Pochi ingredienti, tutti selezionati con cura: uova fresche, zucchero e fior di farina. Un prodotto dalla semplicità genuina che ha attraversato i secoli senza perdere eleganza e bontà. Un acquisto irrinunciabile per chi vuole portare a casa un assaggio autentico di Novara. Un consiglio dai novaresi DOC: provare la loro variante “triscotti” in abbinamento con il Gorgonzola locale.
Broletto di Novara
Proseguendo lungo le vie del centro, tra palazzi austeri e scorci che rivelano l’anima storica della città piemontese, si giunge a uno dei luoghi più suggestivi di Novara: il Broletto. Questo raffinato complesso architettonico, articolato attorno a un cortile dal disegno elegante e pavimentato in cotto a spina di pesce, raccoglie secoli di vicende civili, artistiche e urbanistiche. Un tempo sede del potere comunale, oggi è uno spazio di cultura e bellezza, in cui il passato dialoga con il presente. I quattro edifici che lo compongono – tra cui spiccano il Palazzo dell’Arengo con le sue arcate solenni e il Palazzetto dei Paratici con l’agile loggetta barocca – offrono un colpo d’occhio che racchiude, in un solo luogo, la stratificazione architettonica della città. Visitare il Broletto significa attraversare secoli di storia cittadina con lo sguardo rivolto all’arte, alla memoria e alla continuità della bellezza. Qui, per una pausa o un pranzo dai sapori novaresi, troverete ad accogliervi il Ristorante il Broletto, che tra ingredienti locali e ricette della tradizione, vi farà scoprire un pezzo dell’anima gastronomica della città.
Galleria Giannoni
Il Complesso del Broletto custodisce anche la preziosa Galleria Giannoni. Nata dalla passione collezionistica dell’industriale Alfredo Giannoni e oggi tra i principali riferimenti piemontesi per l’arte dell’Ottocento e del primo Novecento, la galleria offre un percorso raffinato che attraversa dieci sezioni tematiche. Qui, potrete immergervi nelle sue sale che ospitano capolavori firmati da artisti come Segantini, Casorati, Previati, Fattori, Nomellini e Morbelli, in un allestimento pensato per valorizzare tanto le opere quanto il dialogo tra le diverse correnti artistiche. Il realismo poetico, il simbolismo, il divisionismo e le prime avanguardie si alternano in un susseguirsi di sale che sorprendono per equilibrio e ricchezza. Tra le opere più affascinanti spiccano L’imbarco dei Mille a Quarto di Nomellini, Cavalcata di soldati nel bosco di Fattori e l’intenso Autoritratto di Faruffini. Un’occasione per entrare in contatto con l’anima colta e borghese della Novara di inizio secolo, raccontata attraverso pennellate che ne custodiscono il ricordo e la visione.
Duomo di Novara
L’attuale Duomo di Novara, il cui nome completo è Cattedrale di Santa Maria Assunta, sorge nel centro della città. L’attuale cattedrale, opera anche questa di Antonelli, è la terza in successione. Essa è stata infatti eretta sul sito di due precedenti chiese, che hanno segnato il cammino religioso della città. La prima, di origine paleocristiana, di cui rimane come testimone solo il battistero, e la seconda, di stile romanico, ha ceduto il posto all’imponente edificio progettato da Alessandro Antonelli, di cui rimane solo il campanile. L’architetto di origini novaresi, celebre per il suo audace genio, ha saputo fondere la sobrietà neoclassica con elementi del passato, dando vita a una cattedrale che affascina per la sua grandiosità. Il portale centrale, alto 19 metri, è tra i più maestosi d’Europa, e l’interno, suddiviso in tre navate, colpisce per le imponenti colonne in finto marmo con capitelli corinzi. Il Duomo custodisce anche alcune delle opere pittoriche più rilevanti della città, come lo Sposalizio mistico di Santa Caterina di Gaudenzio Ferrari, un dipinto che testimonia l’importanza artistica del XVI secolo. Gli affreschi di Carlo Bazzi e le opere di Bernardino Lanino e Callisto Piazza arricchiscono ulteriormente un luogo che, pur rimanendo un centro di fede, è divenuto un vero e proprio scrigno di arte e storia.
Battistero
Proseguendo nel nostro viaggio, non si può tralasciare il Battistero paleocristiano, il più antico monumento di Novara, risalente al IV-V secolo. Situato di fronte al Duomo, questo edificio a pianta ottagonale, con absidi alternate, incarna la sobria grandezza dell’epoca paleocristiana. Al centro, i resti della fonte battesimale originaria ricordano la funzione sacrale del luogo. Le eleganti colonne in marmo, arricchite da capitelli corinzi, adornano l’edificio, mentre la calotta centrale, risalente al XI secolo, conserva ancora i tegoloni romani. L’interno, decorato con frammenti di mosaico, è testimone di un passato straordinario, che si svela lentamente a chi si affaccia all’interno di questo antico luogo ricco di storia, arte e fede.
Chiostro della Canonica
Uscendo dal Duomo si entra poi nel Chiostro della Canonica, un luogo che affonda le sue radici nella prima metà del 1100, quando il vescovo Litifredo lo fece costruire come “claustrum” per i chierici della diocesi. Questo angolo di pace, inizialmente circondato da abitazioni e dal Palazzo Vescovile, è stato successivamente arricchito con un portico che oggi abbraccia l’intero spazio. La struttura, segnata dal passaggio dei secoli, rivela un affascinante intreccio di stili e restauri, visibile nelle volte e nei materiali, tra cui i mattoni a spina di pesce. Lungo il porticato, il Museo Lapidario conserva epigrafi e lapidi romane, testimonianze di un passato che vive ancora nei suoi marmi. Un vero scrigno di storia che invita alla riflessione e al silenzio.
Castello di Novara
Impossibile visitare Novara e non parlare del castello. Emblema della storia cittadina e custode di secoli di potere, conflitti e trasformazioni. Nato nel 1272 su impulso del guelfo Francesco Della Torre, il castello si sviluppa inglobando un’antica dimora nobiliare e assume presto un ruolo centrale nella difesa e nel controllo del territorio. Sono i Visconti e, soprattutto, gli Sforza a conferirgli l’aspetto severo e monumentale che ancora oggi possiamo ammirare, con cortine murarie rinforzate, torri e bastioni adattati ai mutamenti dell’arte bellica. Dopo essere stato per lungo tempo presidio militare e poi carcere, il castello è oggi un luogo aperto alla cultura e alla città, uno spazio in cui la storia dialoga con l’arte, l’incontro e la memoria. Il castello è al momento chiuso al pubblico per restauri e riaprirà tra qualche mese, in tempo per ospitare le nuove interessanti mostre dell’autunno novarese.
Visita all’Azienda Riso Rizzotti
Lasciando il centro della città, l’itinerario novarese si inoltra nella pianura circostante, tra campi ordinati e riflessi d’acqua che disegnano il paesaggio del famoso “mare a quadretti” delle risaie. È qui che si trova l’Azienda Riso Rizzotti, realtà a conduzione familiare attiva fin dal 1861. Nella quiete della Cascina Fornace, il lavoro dei campi si intreccia con la storia del territorio, segnato dalla presenza del canale Cavour, fondamentale per l’irrigazione delle risaie. La visita guidata all’azienda offre un’immersione nei cicli della natura e nelle tecniche della risicoltura: dalle vasche di coltivazione fino alla riseria dove si possono osservare le varie fasi della produzione per arrivare al prodotto finale. In questo luogo, tradizione e passione si trasformano in un’esperienza concreta, fra racconti, profumi e sapori della Bassa Novarese. Oltre alla visita c’è anche la possibilità di acquistare il loro riso in loco. Potete prenotare sul sito di Riso Rizzotti.
Cosa mangiare a Novara
Un viaggio ideale nel cuore del novarese si chiude tra i profumi e i sapori di una tradizione enogastronomica profondamente radicata nella storia e nell’identità del territorio. Qui, il riso non è solo un prodotto agricolo ma un simbolo culturale, al centro di ricette che raccontano storie di famiglia e stagioni, come la paniscia, piatto conviviale e narrativo per eccellenza, e i tanti risotti arricchiti da ingredienti stagionali che potrete trovare nei ristoranti della zona. Il Gorgonzola, i salumi contadini come il Salame della Duja, la dolce cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto, insieme a una costellazione di dolci tipici – dai Biscottini di Novara ai Baci di Fara – compongono un patrimonio culinario ricchissimo e variegato. E a completare il tutto, i vini delle colline, intensi e antichi, celebrati da secoli per il loro carattere deciso: Ghemme, Boca, Fara, Sizzano. È un mondo che parla di lentezza, di sapienza contadina, di paesaggi da assaporare con calma, magari proprio davanti a un piatto fumante, un bicchiere di rosso e il racconto di chi ne custodisce la memoria.
Per maggiori informazioni, prenotazioni, visite guidate e altro su Novara e dintorni potete visitare il sito di Turismo Novara.