La storia dei paesi sommersi per lasciare spazio al “progresso” coinvolge anche il Piemonte. In Val Formazza, una delle valli del comprensorio della Val d’Ossola situata in provincia di Verbano-Cusio-Ossola proprio al confine con la Svizzera, c’è appunto uno di questi borghi che sono stati sacrificati per permettere la costruzione di una diga. Si tratta della frazione di Morasco che, insieme a Riale, ha rappresentato l’estremo limite degli insediamenti walser del XIII secolo in questa regione alpina.
Agli inizi del Novecento infatti, l’area della Val d’Ossola conobbe un grande sviluppo dell’industria idroelettrica, un settore capace di attirare in breve tempo capitali e mano d’opera in una zona che versava in una situazione economica difficile. L’ampliamento di questo settore portò soldi, lavoro e di conseguenza un miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti della zona impiegati in questa nuova industria che si stava diffondendo sul territorio.
L’altro lato della medaglia furono però i danni ingenti che tali modifiche causarono all’ambiente circostante: se infatti in molti casi le centrali idroelettriche furono costruite utilizzando bacini già esistenti innalzando il livello delle acque dei piccoli laghi, in alcuni altri casi questi bacini furono costruiti ex-novo come nel caso appunto di Morasco.
All’epoca, le case in legno e pietra del piccolo borgo facente parte del Comune di Formazza non erano più stabilmente abitate durante l’inverno, mentre in estate, il periodo migliore per l’alpeggio in quota, ospitavano ancora qualche famiglia.
Una ventina di case in totale per un borgo ormai quasi completamente disabitato che che fu sepolto dalle acque del bacino idroelettrico tra gli anni ’30 e ’40 del XX secolo creando quello che oggi prende il nome di Lago di Morasco. Nei primi anni alla costruzione dell’invaso era ancora possibile scorgere il campanile dell’oratorio dedicato a Sant’Anna e San Lorenzo che si trovava nel borgo. Successivamente non fu più visibile neanche questa piccola parte dell’antica frazione di Morasco.
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In ricordo del paesino e, purtroppo, anche degli operai che persero la vita durante i lavori, la società Edison che curò la costruzione della diga fece erigere su una collina lì intorno un piccolo oratorio ancora oggi visibile.
Meta di montagna perfetta per trascorrere qualche ora nella natura, il Lago di Morasco è raggiungibile partendo da Riale e proseguendo a piedi lungo la via che porta al villaggio. L’area è diventata inoltre un punto di riferimento per gli escursionisti alpini che qui si fermano per raggiungere i sentieri di montagna che la attraversano.
Oggi il Lago di Morasco, incastonato nelle montagne della Val Formazza, custodisce questo segreto spesso sconosciuto ai viaggiatori che lì si fermano ad ammirare le sue acque turchesi in cui si riflettono le meraviglie della natura circostante. Una storia un po’ nostalgica e malinconica che merita però di essere conosciuta per capire meglio cosa si sta osservando una volta giunti fino là in cima.